La chiesa di San Francesco è ufficialmente la chiesa parrocchiale di Rodi di rito latino. La chiesa di San Francesco si trova presso la porta di Sant’Atanasio, tra i due quartieri di Acandia e di San Giovanni. Ogni domenica e nei giorni festivi viene celebrata la solenne liturgia in lingua greca. Grazie all’aiuto di alcuni volontari, i fedeli possono seguire la Messa nella loro lingua poiché vengono distribuiti volantini con le letture in 12 lingue diverse. Al termine di ogni celebrazione Padre Luke, insieme ai suoi parrocchiani, si ritrova nel salone dietro la chiesa o nel giardino esterno per un momento di saluto: alcune donne, a turno, preparano tipiche torte dei loro paesi e un gustoso caffè per festeggiare insieme.
All’interno della chiesa è inoltre possibile assistere a concerti di musica sacra. Il primo di questi è stato eseguito da un italiano, Stefano Pellini, il quale ha eseguito un brano per organo. La chiesa è stata progettata negli anni ’30 con un’ottima amplificazione acustica, che partendo dall’ altare giunge direttamente al fondo della basilica, e viceversa.
Cenni Storici
Il 20 settembre 1936 fu posata la prima pietra alla presenza dell’Arcivescovo e del governatore italiano Lago. I lavori per la realizzazione della chiesa, progettata dell’architetto Bernabiti e seguiti dall’ingegner Vellini, terminarono nel 1939. La chiesa, più ampia e spaziosa rispetto alla chiesa di Santa Maria, divenne la parrocchia della Missione francescana di Rodi all’epoca abitata da molti cattolici.
Il complesso ecclesiastico – la chiesa, il campanile e la canonica (gli uffici parrocchiali, la sagrestia, la biblioteca e alcuni spazi abitativi) affiancata all’abside sul lato sud/est – è rivestito in pietra a vista di Coschino. La facciata della basilica è articolata in tre arcate corrispondenti ad altrettante porte d’ingresso.
La pianta fa riferimento al tipo basilicale e si struttura in tre navate con una copertura piana, il transetto terminante in due cappelle e il coro semiellittico, illuminato da strette finestre. Le navate laterali, più basse e strette, sono divise da quella centrale mediante pilastri, concluse da cappelle e scandite ognuna da sei finestre ad arco allungato.
L’interno è tutto giocato su un differente ma, al tempo stesso, armonioso uso di materiali: il pavimento è in marmo bianco di Calitea e reca il disegno di una croce in marmo grigio di Gràmata – pietra usata anche per il pulpito, le vetrate delle finestre sono in onice, le balaustre e gli altari in marmo, le mense in blocchi monolitici di pietra di Gràmata levigata e i tabernacoli in pietra di Càmiro.
Gli affreschi sulle pareti del coro sono dipinti da Pietro Gaudenzi, il quale ha raffigurato tre momenti salienti della vita di san Francesco: al centro il miracolo delle stigmate, a sinistra la predica agli uccelli e sulla parte di destra il miracolo dell’acqua. Sul soffitto, sopra all’altare centrale, spicca una croce, attorno alla quale sono disposti simmetricamente i simboli dei quattro Evangelisti. Dello stesso Gaudenzi sono le tavole sugli altari laterali rappresentanti rispettivamente l’Annunciazione e San Maurizio.
Un artigiano locale, recentemente, ha costruito una statua di San Francesco in ferro, la quale attualmente si trova sul lato destro della chiesa: un roveto e delle piante di palme incorniciano la statua del Santo, circondata da animali; motivo di attrazione per tanti bambini.
Nel 1940, inoltre, la chiesa venne dotata di un organo e arricchita di 14 bassorilievi in terracotta raffiguranti la Via Crucis, opera dello scultore Monteleone.