Le isole dell'Egeo sono sempre state un melting pot di molte culture, turisti e immigrati non sono estranei alla gente che vive qui. Tuttavia, negli ultimi mesi si è visto un afflusso travolgente di rifugiati provenienti da Siria, Afghanistan e altri paesi del Medio Oriente e Nord Africa. I rifugiati Siriani sono in fuga dalla terribile guerra che ha devastato il loro paese negli ultimi anni.
Scrivo sulle due isole in cui i francescani hanno parrocchie: Rodi e Coo. Le notizie ogni giorno riferiscono di famiglie siriane povere che vivono in strada. Della tristezza di vedere queste persone arrivare su fragili barchette di plastica. Hanno lasciato famiglia e casa, e arrivano solo con ciò che possono portare a mano. L'altro lato di questa tragica storia è la manifestazione di bontà e compassione degli abitanti di Rodi e Coo, che è stata ammirevole e soprattutto pratica. Gli alberghi locali forniscono cibo caldo due volte al giorno e la gente locale cerca di prevedere le altre necessità della vita, come sapone, shampoo, dentifricio. È ovvio che ognuno ha il diritto di sentirsi pulito e dignitoso.
Da alcuni anni le parrocchie hanno raccolto cibo per organizzare e una banca del cibo per coloro che si presentono ogni giorno alla porta del monastero. La crisi economica ha fatto sì che le famiglie locali non possano più sostenere loro stesse. La maggioranza lavora per sei mesi durante la stagione turistica, ma poi? Negli anni passati lo Stato offriva aiuto alle persone con una piccola quantità di denaro durante i mesi invernali, ora quest’assistenza è cessata. I numeri dei poveri sono in crescita, e quindi aumenta la richiesta di aiuto. È pietoso!
Ora in questo paese che soffre di difficoltà finanziarie arriva anche la povera gente dalla Siria. I greci condividono le poche cose che hanno. Le persone che frequentano le S. Messe domenicali sono state meravigliose e generose. Hanno portato cibo e articoli da toeletta dai supermercati locali, altri hanno elargito donazioni. Chiedo spesso alle persone di portare cioccolato in modo che i bambini abbiano una delizia ogni giorno. Essi sono estranei alle vicende politiche che hanno causato questa migrazione di massa e non riescono a capire per niente cosa stia succedendo. Sorridono quando parlo con loro in arabo, perché il mio accento è strano, ma per me vedere i sorrisi su quelle piccole facce, è una grande ricompensa.
Sto cominciando a preoccuparmi di cosa potrebbe accadere ai rifugiati quando gli hotel chiuderanno a novembre. Chi potrà fornire loro del cibo caldo?
La Settimana scorsa Caritas Italia ha assicurato i soldi per comprare cibo durante i mesi invernali. I Cavalieri di Malta, anche dai lontani Stati Uniti, stanno offrendo aiuto.
Noi non dobbiamo mai disperare. Dio è sempre vicino anche nei momenti più bui.
Tragedia e dolore suscita nel cuore umano profondi sentimenti di compassione e misericordia.
Questo è molto evidente qui a Rodi e Coo. Come le Scritture ci dicono: Caritas Christi urget nos - la carità di Cristo non ci lascia alcuna scelta!
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