News dalla Parocchia

Ben fatto voi Resilienti cittadini di Coo!

Nessuno può immaginare la devastazione che il terremoto di magnitudo 6,7 ha causato sull'isola di Coo/Kos. Ha colpito intorno alle 01:30 di venerdì mattina, poi sono seguite 20 scosse durante la notte. Mi trovavo a Rodi quando è successo e l'ho sentito.

Il terremoto ha innescato nel mare un'onda di 70 m che ha inondato parti del centro storico. Sabato mattina mi sono subito imbarcato con il traghetto diretto a Coo.

La situazione è apparsa subito grave. L'imbarcazione non era in grado di attraccare al solito posto del porto, poiché la banchina era stata danneggiata da una grossa crepa, ma, alla fine ci è riuscita. Sono stato accolto da uno dei parrocchiani, la signora Sharon Lloyd. Abbiamo iniziato i nostri giri con uno dei nostri sacerdoti che erano in visita, padre Karol dalla Polonia, e siamo andati direttamente all'ospedale per visitare alcuni dei 200 feriti che erano stati portati lì.

Molti avevano subito fratture, dodici erano stati trasportati ai grandi centri traumatici in altre parti della Grecia. Un giovane turista, che nonostante tutto era molto calmo, Joseph, delle isole Faroe, era appena arrivato venerdì stesso con tre amici. Quella sera erano usciti e, stando in un bar, il terremoto l'aveva colpito. La parete era caduta su di lui e gli aveva danneggiato la schiena. Gli abbiamo portato delle bottiglie di acqua e la sua delizia era evidente quando ha visto una lattina di coca cola; le cose semplici nella vita possono spesso portare grande gioia! Sono poi stato in grado di tradurre e comunicare con una signora siriana, incinta, che era venuta dal centro dei rifugiati, la paura del terremoto le aveva procurato un grande shock, ma, alla fine, è andato tutto bene.

Dall'ospedale ci siamo diretti verso la bellissima chiesa ortodossa di San Nicola nella piazza della città: la parete del santuario era crollata. Abbiamo offerto una preghiera e poi siamo andati a visitare la moschea che è lì vicino. Il minareto era caduto. La troupe televisiva si è avvicinata e un cameraman e' rimasto piacevolmente sorpreso nel vedere i preti cattolici alla moschea. Gli ho detto che siamo tutti figli di Dio e che soprattutto in questi tempi dobbiamo lavorare insieme per portare sollievo e conforto a tutti, e che razza, colore e credo non hanno nessun’importanza. Mentre percorrevamo la strada dal centro storico verso la Chiesa cattolica di Coo, abbiamo salutato i locali e i turisti, offrendo loro alcune parole di conforto e di sostegno.

Abbiamo poi scoperto che anche la Chiesa cattolica era stata gravemente danneggiata. Ci sono grandi crepe dall'alto verso il basso all'interno e all'esterno della chiesa. La maggior parte delle statue e delle immagini è caduta e si è rotte. Tutte queste cose possono essere riparate e ringraziamo che i danni alla vita umana sono stati pochi. Ci siamo seduti in silenzio, per qualche istante in preghiera. Mentre raccoglievo i miei pensieri, mi ha colpito il fatto che, nonostante tutta la distruzione e la paura, i residenti di Coo, come hanno fatto durante la crisi dei rifugiati, hanno risposto immediatamente alla sfida. Sono venuti in aiuto delle migliaia di turisti rischiando la propria vita. I servizi di emergenza ed i soldati hanno cominciato a evacuare alcuni alberghi per verificarne la sicurezza ed i bar nel centro della città. Hanno iniziato a portare i feriti nel piccolo ospedale, dove tutti sono stati accolti e quelli più critici sono stati portati ai centri traumatici in altre città della Grecia. Il mattino, il Sindaco Sig. Giorgos Kyritsis, che aveva lavorato instancabilmente per tutta la notte, ha subito fatto recintare gli edifici danneggiati; le macerie sono state eliminate il più possibile. Altre aree del porto sono state preparate per ricevere i traghetti e le barche. Nel pomeriggio, i turisti erano seduti felicemente e senza paura nei bar e ristoranti del centro della città, e la vita ha continuato come al solito.

Nel frattempo, il console onorario britannico, la signora Ourania, era all'aeroporto per confortare e sostenere i turisti che volevano tornare a casa. È una donna impavida che non ha esitato ad andare subito a Coo per offrire il suo aiuto a chi aveva bisogno. Il nostro Arcivescovo di Atene SE Sebastiano, il Segretario del Nunzio Apostolico, Padre Massimo, il nostro Padre Custode, Francesco Patton da Gerusalemme e tanti altri ci hanno chiamato subito offrendo aiuto e sostegno.

La Gente di Coo deve essere lodata per il suo coraggio e la sua resistenza; la gente di Coo ha risposto alla sfida della crisi dei rifugiati nel 2015 e ora si alza di nuovo per questa nuova sfida. Ho fatto notare ai fedeli durante la Liturgia di questa domenica che la preghiera di apertura ci parla di Fede, Speranza ed Amore e quello che ho visto a Coo, sabato, sono state proprio queste tre virtù più evidentemente messe in pratica. I greci hanno Fede; La Grecia è ancora un paese cristiano, i Greci hanno Speranza, sperano che, nonostante le difficoltà, il tempo migliore verrà, e ho visto e vedo con i miei occhi che l'Amore viene messo in azione, in pratica. Amano Dio e molto chiaramente vedo che amano il loro prossimo, sì, amano il loro prossimo come loro stessi.

Ben fatto a Voi gente di Coo! Ben fatto a Voi Greci! Nonostante i problemi economici che assillano questo paese, avete ancora molte cose che potete insegnare al resto d'Europa e al mondo!


p. Luca ofm

Parroco Rodi e Coo